Scopri di più su come ottimizzare i tuoi Core Web Vitals per il successo SEO.
Barollo Simone

Barollo Simone

Sviluppatore Software e Sistemi. Volontario e direttivo dell’Associazione Movimento 100% APS

Ottimizzare i Core Web Vitals per il successo SEO nel 2025

Indice dei dell'articolo

Nel mondo del web moderno, dove ogni secondo può fare la differenza tra un utente che resta e uno che abbandona, i Core Web Vitals rappresentano molto più di semplici metriche. Sono la fotografia reale della qualità dell’esperienza utente che un sito è in grado di offrire. E non è un caso che Google li abbia resi uno dei fattori di ranking più importanti nel suo algoritmo.

Nel 2025, trascurare i Core Web Vitals significa perdere terreno su più fronti: visibilità nei motori di ricerca, tempo di permanenza, tasso di conversione. Al contrario, investire nella loro ottimizzazione è un modo concreto per migliorare prestazioni, fidelizzazione e risultati.

Cosa sono i Core Web Vitals (aggiornati al 2025)

I CWV misurano quanto velocemente un sito carica, quanto risponde agli input dell’utente e quanto è stabile durante il caricamento. Da marzo 2024, una delle metriche storiche, il First Input Delay (FID), è stata sostituita dalla più precisa e affidabile Interaction to Next Paint (INP).

Le tre metriche fondamentali da tenere sotto controllo sono:

  • Largest Contentful Paint (LCP) – rappresenta il tempo impiegato dal browser per caricare l’elemento visivo più grande nella viewport (di solito un’immagine o un blocco di testo). Valore ideale: < 2,5 secondi.
  • Interaction to Next Paint (INP) – misura la latenza complessiva delle interazioni dell’utente, non solo il primo input. Google considera buono un valore < 200 ms.
  • Cumulative Layout Shift (CLS) – valuta la stabilità del layout della pagina: cioè quanto “saltano” gli elementi durante il caricamento. Un CLS ottimale deve essere < 0,1.
core-web-vitals-aggiornati al 2025
I Nuovi Core Web Vital (aggiornamento 2025)

Queste metriche non sono statiche: Google aggiorna regolarmente i suoi standard. Ecco perché è importante non solo raggiungere buoni valori, ma mantenerli nel tempo.

I vecchi tre pilastri dei Core Web Vitals nel 2024

Nel 2024 i Core Web Vitals si basavano su parametri differenti:

  • 1. Largest Contentful Paint (LCP): misura il tempo impiegato per caricare il contenuto principale visibile sul primo schermo. Un LCP inferiore a 2,5 secondi è considerato ideale.
  • 2. First Input Delay (FID): misura la reattività del sito web al primo input dell’utente, come il clic su un pulsante o il tocco sullo schermo. Un FID inferiore a 100 millisecondi è considerato ottimale.
  • 3. Cumulative Layout Shift (CLS): misura la stabilità visiva del layout durante il caricamento della pagina. Un CLS inferiore a 0,1 è considerato un buon valore.
Largest Contentful Paint (LCP), First Input Delay (FID), Cumulative Layout Shift (CLS)

Come migliorare i Core Web Vitals: strategie aggiornate

1. Ottimizzare il LCP (Largest Contentful Paint)

Per ridurre il tempo di caricamento dell’elemento principale della pagina, ecco cosa puoi fare:

  • Usa immagini WebP o AVIF: rispetto al classico JPEG o PNG, questi formati offrono qualità simile con dimensioni drasticamente ridotte.
  • Carica in anticipo gli elementi critici: utilizza l’attributo fetchpriority="high" sulle immagini principali o gli header con testo per dare la priorità al loro caricamento.
  • Semplifica il CSS: i file CSS bloccano il rendering. Riduci il CSS in linea e utilizza tecniche come il Critical CSS.
  • Hosting veloce con LiteSpeed: se usi WordPress, un hosting con LiteSpeed Web Server può ridurre notevolmente l’LCP grazie alla gestione intelligente della cache.

2. Ridurre l’INP (Interaction to Next Paint)

Il nuovo INP misura la reattività generale del sito, andando ben oltre il vecchio FID. Per migliorarla:

  • Evita blocchi del main thread: analizza il tuo JavaScript. Attività lunghe (sopra i 50ms) devono essere spezzate in micro-task.
  • Usa Web Workers: delega processi secondari (es. analisi dati, elaborazioni JS) ai Web Workers per liberare risorse della UI principale.
  • Evita JS non necessario: ogni plugin o script che non serve al caricamento immediato della pagina dovrebbe essere differito (defer) o caricato in modo asincrono (async).
  • Riduci le dipendenze da librerie pesanti: se usi framework JS come jQuery o Bootstrap solo per un paio di funzionalità, valuta alternative più leggere.

3. Evitare lo spostamento degli elementi (CLS)

Un layout instabile è frustrante per gli utenti. Il CLS si migliora così:

  • Imposta le dimensioni degli elementi multimediali: sempre definire width e height nelle immagini e nei video per evitare ricalcoli del layout.
  • Evita font non precaricati: se i tuoi font web impiegano tempo a caricarsi, il testo “salterà” al loro arrivo. Usa font-display: swap nel CSS.
  • Non inserire banner o popup in ritardo: tutto ciò che si inserisce nella pagina DOPO il caricamento dovrebbe occupare uno spazio già previsto.

Hosting, caching e immagini: i veri acceleratori dei CWV

Se il tuo sito è costruito con WordPress, qui entrano in gioco tre alleati fondamentali:

  • Caching avanzato (ES: LiteSpeed Cache o WP Rocket): riduce drasticamente i tempi di caricamento riproponendo pagine statiche agli utenti. Leggi l’articolo
  • CDN (Content Delivery Network): strumenti come Cloudflare distribuiscono i contenuti statici su server più vicini agli utenti, velocizzando il caricamento.
  • Plugin di ottimizzazione delle immagini: come ShortPixel o Imagify, che comprimono automaticamente le immagini al caricamento senza perdere qualità.

Sotto un Articolo dedicato a WordPress e all’ottimizzazione delle immagini con diverse comparazioni e tipologie di Server.

Monitoraggio costante: non si migliora ciò che non si misura

Per capire se le modifiche apportate stanno dando frutti, è fondamentale affidarsi a strumenti affidabili:

  • Google PageSpeed Insights: ti fornisce punteggi per ogni metrica CWV, sia su mobile che su desktop.
  • Search Console (sezione “Segnali Web Essenziali”): raccoglie dati reali dagli utenti che navigano il tuo sito e mostra tendenze su larga scala.
  • WebPageTest.org: ti consente di testare il tuo sito da diverse location geografiche, su browser e dispositivi differenti.
  • Lighthouse (integrato in Chrome DevTools): per un’analisi approfondita e consigli tecnici direttamente dal browser.

Risultati concreti: cosa guadagni ottimizzando i CWV

Investire nell’ottimizzazione dei Core Web Vitals non significa solo “fare contento Google”. I benefici reali sono molto più tangibili:

  • Esperienza utente più fluida: una pagina che si carica velocemente, risponde subito e non salta è piacevole da navigare.
  • Riduzione del bounce rate: se il sito è lento o instabile, l’utente lo abbandona. CWV ottimizzati trattengono l’attenzione.
  • Più conversioni: che si tratti di una vendita, una richiesta di preventivo o un’iscrizione, un sito veloce converte meglio.
  • Miglior posizionamento organico: Google premia i siti che offrono un’esperienza utente superiore.
  • Compatibilità con l’ecosistema mobile: oltre il 70% del traffico avviene da smartphone. Ottimizzare CWV significa essere pronti per questo scenario.

La velocità è (ancora) potere

Nel 2025, ottimizzare i Core Web Vitals è una scelta strategica imprescindibile per chi vuole essere visibile su Google e competitivo sul mercato. Non si tratta solo di aspetti tecnici: è un vero e proprio miglioramento della qualità percepita dal tuo pubblico.

Se il tuo sito carica lentamente, ha elementi che si spostano, o risponde in ritardo ai click, non è solo un problema di codice. È una barriera tra te e i tuoi potenziali clienti.

Vuoi che analizziamo insieme i tuoi CWV e ti aiutiamo a ottimizzarli? Possiamo farlo.

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Barollo Simone Sviluppatore Software e Sistemi. Volontario e direttivo dell’Associazione Movimento 100% APS

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